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Channel: Bio Correndo
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Il pugno e la sedia al cielo. Il saluto ad Emiliano Mondonico

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Erano i primi anni '90 e la mia passione calcistica alle stelle. L'anno in serie B del Toro a fine anni '80 aveva acceso la scintilla, l'epoca del socialista farabutto Borsano aveva ingenerato il pensiero di un Toro vincente.
Era il periodo di Lentini, Martin Vasquez, Casagrande. Capitan Cravero il libero vecchio stampo al centro della difesa. Seduto in panchina Emiliano Mondonico.

Un periodo di passione forte, sanguigna, così come lo era il modo di vivere il calcio dell'allenatore di Rivalta d'Adda. Ho amato quell'uomo che ha fatto vivere a me e al popolo dei tifosi del Toro delle Emozioni indelebili.

Il ricordo vola alla finale di ritorno di Coppa Uefa. 1992. Andata a Torino, 2 a 2 il risultato finale. C'ero al Delle Alpi quella sera. Il ritorno ad Amsterdam. Ero ragazzino quando quella sera stregata di maggio la palla non volle entrare, ero seduto su una sedia in casa con la sciarpa al collo a fremere e sperare, ma i pali e le traverse furono calamite per i colpi di testa e di piede di Mussi, Casagrande e Sordo. Vado a memoria, potrei non ricordare i nomi dei calciatori che effettivamente colpirono i legni della porta.

L'emblema di quella triste serata sportiva fu la sedia alzata di Emiliano, il Mondo, l'allenatore di Rivalta d'Adda. Per mesi, forse per anni "Alzaci, alzaci, alzaci la sedia, Emiliano alzaci la sedia" si sarebbe cantato allo stadio ogni volta che il fato remava contro, ogni volta che serviva dare un moto d'orgoglio.

Con le lacrime agli occhi ti saluto caro Emiliano Mondonico e ti ringrazio per le Emozioni che hai regalato. I gesti simbolici hanno una forza straordinaria. Quei pugni al cielo, quella sedia alzata non li dimenticherò mai!

E' morto oggi all'età di 71 anni dopo una lunga lotta contro un cancro.




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