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Un anno fa con Andrea Chaves. L'abbraccio mancato

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La memoria non sempre aiuta, soprattutto quando si tratta di date. Alcune restano incise sulla pelle, come un tatuaggio in un rituale di una comunità primordiale, ma quando i colori sono di un inchiostro indelebile di una Emozione allora il pensiero si fa complesso.

L'impulso personale di un fatto cambia la storia di un evento, è un dato certo e ne sono certo, così come l'Emozione renda immortale un istante è un altro assioma. Capita, a volte, però che non basti per fermare in quel tatuaggio, la data di qualcosa anche di importante.

Questa mattina la memoria "esterna", quella dei social, mi ricorda con forza che il 14 maggio, anche se la gara era il 13, ero su un palco di una premiazione, quella del Castello di Pietra del 2017.

Un ricordo che a distanza di pochi mesi è diventata una immagine triste perchè su quel palco ero insieme ad Andrea Chaves, scomparso poi in un incidente di montagna l'8 settembre. Altra data che ricorre. L'8 settembre non è solo più l'armistizio, ma un giorno di riflessione e di memoria per un ragazzo che ci ha lasciato troppo presto.

Ciao Andrea,
un anno fa su quel palco ci siamo quasi ignorati, una stretta mano veloce di complimenti, due parole sul blog per citare i vincitori delle distanze ed oggi, fermo per l'ennesimo infortunio, mi vergogno del mio lamento. Quel giorno abbiamo vissuto la stessa fatica nello stesso tracciato, tu da vincente ed io anche, perchè essere nel gruppo è una vittoria. Vorrei tornare su quel palco per abbracciarti senza dir nulla, su quello stesso palco dove mamma Patrizia diversi mesi dopo leggerà il tuo diario testamento che mi ha fatto piangere per un paio di giorni e ancora oggi mentre scrivo gli occhi si velano.

Quest'anno caro Andrea si correrà la Cabella - Cantalupo, anzichè il Castello. Non lo potrò fare per te, ma sono certo che qualcuno ti porterà idealmente al traguardo. La vita è troppo veloce, breve, crudele. Dovevo abbracciarti, ma non lo sapevo che non lo avrei potuto più fare, provo a farlo con le parole, ma non è la stessa cosa. Il 13 maggio ormai 14 è per te.



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