Il Campaccio è senza dubbio il cross delle 14:30. L'orario in cui si scatenano i professionisti con le loro doti coltivate giorno dopo giorno per essere performanti e inseguire il proprio sogno personale in pista o su strada.
Donne e uomini dall'eleganza nel gesto e dall'efficacia evidente se poi come capita per ragioni di età alcuni atleti delle nostre competizioni si ritrova in gara con i top atleti.
Due mondi diversi, professionismo e amatori, che si confrontano, almeno sulla linea di partenza. Qualcuno la chiama al democrazia dello sport.
La Rai ci ha "regalato" la differita pomeridiana quando i risultati erano già on line da qualche ora. Un peccato perchè vivere live una delle gare storiche dell'Atletica Leggera italiana potrebbe rientrare a pieno titolo nel concetto di servizio pubblico. La speranza è quella che nell'edizione 2019 si ritorni alla diretta dello spettacolo dei top runner.
Prima le donne con la favorita
Agnes Tirop che viene
bruciata dalla volata finale della connazionale
Lilian Rengeruk. Kenia - Kenia dunque per una corsa in binomio, a sportellate si direbbe nel motociclismo. In realtà nessuna scorrettezza ma solo una gran bella battaglia sportiva con la Rengeruk più brillante nello spunto finale e riesce così a scrivere il suo nome nell'albo d'oro. Terza, a stretto giro di posta,
Gete Alema. Etiopia, ancora Rift Valley. Colori italiani egregiamente difesi dalla biellese
Valeria Roffino, 7^ assoluta.
Davvero entusiasmante la gara maschile. 4 giri da 2 km con il coraggio degli italiani in mostra.
Guglielmetti a parte, prima un fratello poi l'altro nelle ultime due edizioni, a percorrere una prima parte con il gas aperto per una breve ed effimera gloria, ecco che spunta
Italo Quazzola (Casone Noceto). Nella prima tornata il biellese, visto l'indugiare degli africani, prende per qualche minuto la scena, ma la storia della gara è ancora da scrivere. Bravo comunque Quazzola, un ragazzo dalle qualità agonistiche interessanti.
Chi ha fatto sognare però è l'atleta con la divisa color cremisi, il poliziotto
Yeman Crippa. Il ritmo fino alla 3^ tornata è stato accessibile per lui (per pochi altri di chi probabilmente legge questo pezzo) sul filo dei 3' al km. Al suono della campana chiede anche il tifo del pubblico la cui reazione non si fa attendere. Lotta e stringe i denti quando gli uomini jet degli altipiani decidono di cambiare passo. Si attende
Paul Chemino ed invece non riesce a reagire e a rimanere in scia dei tre fuggitivi. Finale senza sorprese con
James Kibet (Kenia) che
tiene negli ultimi 200 mt e fa suo il Campaccio 2018. Tesfaye Deriba (Etiopia) è secondo. Terzo in rimonta proprio l'americano Chelimo che recupera una posizione a spese di Filmon Ande (Etiopia) che negli ultimi 1500 metri aveva anche preso la testa della corsa. Crippa chiude con un buon 6° posto precedendo anche il recordman europeo di maratona
Sondre Moen.
Galleria Fotografica a cura di Atl-Eticamente foto
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06/01/2017, 61° Campaccio, distanze varie, San Giorgio su Legnano, FIDAL,
LINK AI RISULTATIGli alessandrini
SM 45-50Maurizio Di Pietro, Brancaleone Asti, 7° - 21'25"
Paolo Bertaia, Brancaleone Asti, 8° - 2° cat. - 21'40"
Paolo Zucca, Sai Frecce Bianche, 73° - 17'16"
SFClaudia Marchisa, Atletica Alessandria, 20^ - 3^ D - 15'35"
Concetta Graci, Brancaleone Asti, 137^ - 5^ cat. - 18'50"
Assoluti USimone Canepa, Atletica Alessandria, 50° - 34'49"
Davide Cane, Sai Frecce Bianche, 53° - 34'57"
Assouliti DMarta Menditto, Atletica Alessandria, 31^ - 23'52"
Junior UFilippo Morale, Atletica Alessandria, 20'52"
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